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Trascrizione

§ 1. L’età del Risorgimento dell’Omodeo e le origini dell’Italia moderna. Cosa significa o può significare il fatto che l’Omodeo inizia la sua narrazione dalla pace di Aquisgrana, che pose termine alla guerra per la successione di Spagna? L’Omodeo non «ragiona» questo suo criterio metodico, non mostra che esso sia l’espressione del fatto che un determinato nesso storico europeo è nello stesso tempo nesso storico italiano, necessariamente da inserire nello sviluppo della vita nazionale italiana. Questo può e deve invece essere «dichiarato». La personalità nazionale (come la personalità individuale) è un’astrazione fuori del nesso internazionale (e sociale). La personalità nazionale esprime un «distinto» del complesso internazionale, pertanto è legata ai rapporti internazionali. C’è un periodo di dominio straniero in Italia, diretto per un certo tempo, di carattere egemonico posteriormente (o misto, di dominio straniero e di egemonia). La caduta dell’Italia sotto la dominazione straniera nel Cinquecento aveva già provocato come reazione l’indirizzo politico, nazionale-democratico, del Machiavelli, che esprimeva nello stesso tempo il rimpianto per la perduta indipendenza in una determinata forma (equilibrio interno fra gli Stati italiani sotto l’egemonia della Firenze di Lorenzo il Magnifico) e la volontà iniziale di lottare per riacquistarla in una forma storicamente superiore, come monarchia assoluta nazionale sul tipo della Spagna e della Francia. Nel Settecento l’equilibrio europeo Austria-Francia entra in una fase nuova per rispetto all’Italia; c’è un indebolimento reciproco delle due grandi Potenze e sorge una terza grande potenza «la Prussia». Pertanto le origini del moto del Risorgimento, cioè il processo di formazione delle condizioni e dei rapporti internazionali che permetteranno all’Italia di riunirsi in nazione e alle forze interne nazionali di svilupparsi ed espandersi, non sarà da ricercare in questo o quell’evento concreto registrato sotto una o l’altra data, ma appunto nello stesso processo storico di trasformazione del precedente sistema europeo.

Questo processo intanto non è indipendente dai fatti interni italiani; un elemento importante e talvolta decisivo dei sistemi europei era sempre stato il Papato. Nel corso del Settecento l’indebolimento della posizione del Papato come potenza europea è addirittura catastrofico. Colla Controriforma il Papato aveva modificato essenzialmente la struttura della sua potenza: si era allontanato dalle masse popolari, si era fatto fautore di guerre europee sterminatrici, si era confuso con le classi dominanti in modo irrimediabile. Aveva perduto perciò la capacità di dominare indirettamente sulle classi dirigenti attraverso la sua influenza sulle classi popolari fanatiche e fanatizzate: è notevole che proprio mentre il Bellarmino elaborava la sua teoria del dominio indiretto della Chiesa, la Chiesa con la sua attività concreta, distruggeva le condizioni di ogni suo dominio e specialmente del dominio indiretto, staccandosi dalle classi popolari. La politica regalista delle monarchie illuminate è rappresenta questa esautorazione della Chiesa come potenza europea e quindi italiana, e inizia anch’essa il Risorgimento, se è vero, come è vero, che il Risorgimento era in funzione di un indebolimento del Papato sia come potenza europea che come potenza italiana, cioè come possibile forza che riorganizzasse gli Stati della penisola sotto la sua egemonia. Ma sono elementi condizionanti; una dimostrazione storicamente valida, che già nel Settecento si fossero costituite in Italia delle forze che concretamente tendessero a fare della penisola un organismo politico unitario e indipendente, non è stata ancora fatta in modo valido.