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Trascrizione

§ Machiavelli. Volontarismo e «massa sociale». In tutta una serie di quistioni, di ricostruzione storica del passato e di analisi storico-politica per l’azione da compiere, non si tiene conto di questo elemento: che occorre distinguere e valutare diversamente le imprese e le organizzazioni di volontari, dalle imprese e dalle organizzazioni di «blocchi omogenei sociali». Ciò ha grande importanza specialmente in Italia: 1°) per l’apoliticismo e la passività tradizionale delle grandi masse popolari che ha come reazione naturale una relativa facilità al «reclutamento di volontari»; 2°) per la costituzione sociale italiana, uno dei cui elementi è la morbosa quantità di borghesi rurali o di tipo rurale, medi e piccoli, che sono l’elemento che dà molti intellettuali irrequieti e quindi «volontari» per ogni iniziativa anche la più bizzarra che sia vagamente sovversiva (a destra o a sinistra). Nell’analisi dei partiti politici italiani si può vedere che essi sono stati sempre di «volontari», in un certo senso di declassés, e mai o quasi di «blocchi omogenei sociali». Un’eccezione è stata la «destra storica» cavourriana e quindi la sua superiorità organica e permanente sul Partito d’Azione mazziniano e garibaldino, che è stato il prototipo ditutti i partiti italiani di «massa», che non erano in realtà tali (cioè non contenevano blocchi omogenei sociali) ma attendamenti zingareschi e nomadi della politica. Si può trovare una sola analisi di tal genere (ma imprecisa e gelatinosa, da un punto di vista solo «statistico-sociologico») in Roberto Michels nel volume Borghesia e proletariato. La posizione di Gottlieb era appunto quella del Partito d’Azione mazziniano, anch’essa zingaresca e nomade: l’interesse sindacale era solo pelle pelle e di origine polemica, non organico, non sistematico, non di ricerca di omogeneità sociale, ma «paternalistico», formalistico, meccanicistico.