§ Articolo di Luigi Cavina nella «Nuova Antologia» del 16 agosto 1927:
L’argomento del saggio è interessante, ma il Cavina non ne sa trarre tutte le conseguenze necessarie, dato il carattere superficialmente descrittivo e retorico dello scritto.
Dopo la battaglia di Pavia e la definitiva sconfitta dei Francesi, che assicurava l’egemonia spagnola nella penisola, i signori italiani sono invasi dal panico. Il Machiavelli che si era recato a Roma per consegnare personalmente a Clemente VII le
Il breve di Clemente VII deve essere tutto interessante, egli espone lo sconvolgimento in cui si trova l’Italia, così grande da indurre a cercare anche rimedi nuovi e inconsueti e conclude: «Res magna est, ut iudicamus, et salus est in ea cum status ecclesiastici, tum totius Italiae ac prope universae cristianitatis reposita», dove si vede come l’Italia era per il papa il termine medio tra lo Stato ecclesiastico e la cristianità.
Perché l’esperienza in Romagna? Oltre alla fiducia che il papa aveva nella prudenza politica del Guicciardini, occorre forse pensare ad altri elementi: i Romagnoli erano buoni soldati, avevano combattuto con valore e fedeltà ad Agnadello, sia pure da mercenari. C’era poi stato in Romagna il precedente del Valentino, che aveva reclutato tra il popolo buoni soldati, ecc.
Il Guicciardini fino dal 1512 aveva scritto che il dare le armi ai cittadini «non è cosa aliena da uno vivere di repubblica e populare, perché quando vi si dà
Ma l’iniziativa non ebbe altro seguito, perché il papa lasciò cadere il progetto. L’episodio è tuttavia del massimo interesse, per mostrare quanto grande fosse la volontà e la virtù di persuasione del Machiavelli, per i giudizi pratici immediati del Guicciardini e anche per l’atteggiamento del papa che evidentemente rimase per qualche tempo sotto l’influsso del Machiavelli; il breve può assumersi come un compendio della concezione del Machiavelli adattata alla mentalità pontificia.
Non si conoscono le ragioni che il Machiavelli (deve) aver contrapposto alle osservazioni del Guicciardini, perché questi non ne parla nelle sue lettere e le lettere del Machiavelli a Roma non si conoscono. Si può osservare che le innovazioni militari sostenute dal Machiavelli non potevano essere improvvisate in pieno sviluppo dell’invasione spagnola e che le sue proposte al papa in quel momento non potevano avere risultati concreti.
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