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Trascrizione

§ Rubriche scientifiche. Il tipo del giornale quotidiano in Italia è determinato dall’insieme delle condizioni culturali del paese: mancanza di letteratura di divulgazione, scarsità di riviste popolari di divulgazione. Il lettore del giornale vuole trovare perciò nel suo foglio riflessi tutti gli aspetti della complessa vita sociale di una nazione moderna. È notevole il fatto che il giornale italiano, relativamente meglio fatto di quello di altri paesi, abbia sempre trascurato l’informazione scientifica, mentre aveva un corpo notevole di giornalisti-economisti (Einaudi, Cabiati, ecc.) e di giornalisti-letterati o di cultura generale (Borgese, Cecchi, Ojetti, Bellonci, ecc.). Anche nelle riviste importanti (come la «Nuova Antologia» e la «Rivista d’Italia») la rubrica scientifica era molto inferiore alle altre (il Bertarelli, il Dott. Ry formano un’eccezione relativa). Non ho mai visto la rivista di filosofia scientifica l’«Arduo» che si pubblicava a Bologna diretta da Sebastiano Timpanaro (Mario Pant).

Tuttavia l’informazione scientifica dovrebbe essere integrante di un giornale quotidiano in Italia, sia come notiziario scientifico-tecnologico, sia come esposizione critica delle ipotesi e opinioni scientifiche più importanti (la parte igienica dovrebbe costituire una rubrica a parte nella rubrica generale scientifica). Un giornale popolare, più che gli altri dovrebbe avere questa sezione, per controllare e dirigere l’apprendimento dei suoi lettori e «sprovincializzare» le nozioni correnti. Difficoltà di avere specialisti che sappiano scrivere popolarmente. Si potrebbe fare lo spoglio sistematico delle riviste generali e di cultura professionale, gli atti delle Accademie e le pubblicazioni straniere e compilare estratti e riassunti in appendici speciali o nella terza pagina (come sezione speciale), scegliendo accuratamente e con intelligenza il materiale.