Metadati

Trascrizione

§ Utopie e romanzi filosofici. Articolo di Ezio Chiòrboli su Anton Francesco Doni nella «Nuova Antologia» del 1° maggio 1928: profilo interessante del Doni, pubblicista del Cinquecento, spiritoso, caustico, di spiriti moderni. Il Doni si occupò di infiniti problemi di ogni genere, precorrendo molte innovazioni scientifiche: scrittore popolarissimo. Materialista: accenna all’importanza dell’angolo faccialee ai segni specifici della delinquenza due secoli prima del Camper e due secoli e mezzo prima del Lavater e del Gall parlò delle funzioni dell’intelletto e delle parti del cervello a esse deputate.

Scrisse una utopia nel Mondo pazzo o savio – «immaginosa ricostruzione sociale che si pinge di molte delle iridescenze e delle ansie onde s’è arroventato il socialismo odierno» – che forse tolse dalla Utopia di Tommaso Moro. Conobbe l’Utopia: la pubblicò egli stesso nella volgarizzazione del Lando. «Pure l’immaginazione non è più la medesima, come la medesima non è di Platone nella Repubblica né d’altri quali si fossero, oscuri o ignoti; ché egli se la compì, se la rimutò, se la rifoggiò a sua posta, sì che n’ha già avvivata un’altra, sua, proprio sua, della quale tanto è preso che e nei Marmi e via via in più opere e opuscoli esce or in questo e or in quel particolare, in questo o in quel sentimento». Per la bibliografia del Doni cfr. l’edizione dei Marmi curata dal Chiòrboli negli «Scrittori d’Italia» del Laterza.