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Trascrizione

§ Il libro del De Man. Annunzio di B. Croce nella «Critica» del 1928; recensione di G. De Ruggiero nella «Critica» del 1929; recensione nella «Civiltà Cattolica» e nel «Leonardo» del 1929; accenno di G. Zibordi nel libro su Prampolini; annunzio librario dell’editore Laterza; articoli nei «Problemi del Lavoro» con riproduzione delle tesi non riportate nella traduzione Schiavi; prefazione Schiavi. L’«Italia letteraria» dell’11 agosto 1929 ne pubblicò una recensione di Umberto Barbaro. Dice il Barbaro: «... una critica del marxismo che, se si vale delle precedenti “revisioni” di carattere economico, in massima è fondata su di una quistione tattica (sic) relativa alla psicologia delle masse operaie». «Dei molti tentativi di andare “au de là” del marxismo (il traduttore, il noto avvocato Alessandro Schiavi, modifica un po’ il titolo, in “superamento” in senso crociano e assai giustificatamente (!) per altro, poiché il De Man stesso considera la sua come una posizione in antitesi necessaria per una sintesi superiore) questo non è certamente dei più poderosi e tanto meno dei più sistematici; anche perché la critica si basa prevalentemente appunto su quella misteriosa e fuggevole, benché certo affascinante pseudoscienza che è la psicologia. Nei riguardi del “movimento” questo libro è piuttosto disfattista e talvolta fornisce addirittura argomenti alle tendenze che vuol combattere: al fascismo per un gruppo di osservazioni sugli stati affettivi e sui “complessi” (in senso freudiano) degli operai da cui derivano idee di “gioia del lavoro” e di “artigianato” ed a comunismo e fascismo insieme per la scarsa efficacia degli argomenti in difesa della democrazia e del riformismo».