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Trascrizione

§ Riviste tipo Argomenti di cultura. Una rassegna critico-bibliografica sulla quistione del capitalismo antico: confronto tra le due edizioni, francese e italiana, del libro del Salvioli, articoli e libri di Corrado Barbagallo (per es. L’Oro e il fuoco) e polemica con Giovanni Sanna. Caratteristico nel Barbagallo il «tono» di questi scritti: la polemica ricorda la quistione settecentesca sugli antichi e i moderni. Che importanza e significato ha avuto questa polemica settecentesca? Essa è stata l’espressione della coscienza in via di sviluppo che una nuova fase storica era ormai iniziata, completamente rinnovatrice di tutti i modi di esistenza, radicalmente sconvolgitrice del passato. Confronta con ciò che scrive Antonio Labriola nel frammento Da un secolo all’altro sul significato del nuovo calendario instaurato dalla Rivoluzione francese (tra il mondo antico e il mondo cristiano non c’è stata una così profonda coscienza di distacco: la storia del calendario accennata dal Labriola dimostra questa assenza). Che significato ha la polemica attuale (moderna) sul capitalismo antico? Essa è indubbiamente reazionaria, tende a diffondere lo scetticismo, a togliere ai fatti economici ogni valore di sviluppo e di progresso; la polemica è però rivolta a piccole cerchie di studiosi professionali e neanche molto significativi, non è un elemento di cultura come è stata la polemica settecentesca. La posizione del Barbagallo è tipica per il così detto «materialismo storico» italiano, poiché il Barbagallo si afferma ancora «materialista storico» (cfr. la sua polemichetta col Croce nella «Nuova Rivista Storica» del 1928-29). Legato a Guglielmo Ferrero e al lorianismo.

Studio sulla funzione mondiale di Londra: come si è costituita storicamente e come nel dopoguerra abbia trovato concorrenti: un aspetto, tecnico, dell’egemonia economica anglosassone e della sterlina nel mondo: tentativi di New York e di Parigi per soppiantare Londra. Quanto rende al capitalismo inglese questa egemonia? In alcuni scritti di Einaudi vi sono larghi cenni su questo argomento. Il libro di Mario Borsa su Londra. Il libro di Angelo Crespi sull’imperialismo britannico.

L’argomento è stato trattato dal Presidente della Westminster (Banca) nel discorso tenuto in occasione dell’assemblea del 1929: l’oratore ha accennato ai lamenti perché gli sforzi fatti per conservare la posizione di Londra come centro finanziario internazionale impongono sacrifizi eccessivi all’industria e al commercio, ma ha osservato che il mercato finanziario di Londra produce un reddito che contribuisce in larga misura a saldare il deficit della bilancia commerciale. Da un’inchiesta fatta dal Ministero del Commercio risulta che nel 28 questo contributo fu di 65 milioni di sterline, nel 27 di 63 milioni, nel 26 di 60 milioni: questa attività deve considerarsi perciò come una fra le maggiori industrie esportatrici inglesi. Va tenuto conto della parte importante che spetta a Londra nell’esportazione di capitali, che frutta un reddito annuo di 285 milioni di sterline e che facilita l’esportazione di merci inglesi perché gl’investimenti inglesi aumentano la capacità d’acquisto dei mercati esteri. L’esportatore inglese trova poi nel meccanismo che la finanza internazionale si è creato a Londra, facilitazioni bancarie, cambiali ecc., superiori a quelle esistenti in qualsiasi altro paese. È evidente dunque che i sacrifizi fatti per conservare a Londra la sua supremazia nel campo della finanza internazionale sono ampiamente giustificati dai vantaggi che ne derivano, ma per conservare questa supremazia è essenziale che il sistema monetario inglese abbia per base il libero movimento dell’oro. Ogni misura che intralciasse questa libertà andrebbe a danno di Londra come centro internazionale per il denaro a vista. I depositi esteri fatti a Londra a questo titolo rappresentano somme notevolissime messe a disposizione di quella piazza. Se questi fondi cessassero di affluire, il tasso del denaro sarebbe forse più stabile, ma sarebbe indubbiamente più alto.

Quali espressioni commerciali economiche sono nate da questa funzione di Londra e che si trovano nella lettura dei giornali e delle riviste economiche?