Tipo testo: B
§
L’irredentismo italiano in Italia è sufficientemente diffuso; non so quanto in Corsica. C’è in Corsica il movimento della «Muvra» e del Partito Corso d’Azione, ma essi non vogliono uscire dai quadri francesi e tanto meno riunirsi all’Italia; vogliono tutt’al più una larga autonomia e partecipano al movimento autonomista francese (Bretagna, Alsazia, Lorena, ecc.). Ricordare l’avvocatino veneto che incontrai in treno nel 1914; era abbonato alla Muvra, all’«Archivio storico di Corsica», leggeva romanzi di autori corsi (per es. Pierre Dominique, che per lui era un rinnegato). Sosteneva la rivendicazione non solo della Corsica, ma anche di Nizza e della Savoia.
Anche il comm. Belloni, vice-questore di Roma, quando nel settembre 1925 mi fece una perquisizione domiciliare di quattro ore, mi parlò a lungo di queste rivendicazioni. Il veterinario di Ghilarza, prima della guerra, dott. Nessi, brianzolo, rivendicava anche il Delfinato, Lione compresa, e trovava ascolto fra i piccoli intellettuali sardi che sono francofobi estremisti per ragioni economiche (la guerra di tariffe
BOXVIEW: http://dl.gramsciproject.org/quaderno/6/nota/142
RDF: http://dl.gramsciproject.org/quaderno/6/nota/142.rdf
HTML: http://dl.gramsciproject.org/quaderno/6/nota/142.html