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§ Risorgimento. La Costituzione spagnola del 12. Perché i primi liberali italiani (nel 21 e dopo) scelsero la costituzione spagnola come loro rivendicazione? Si trattò solamente di un fenomeno di mimetismo e quindi di primitività politica? O di un fenomeno di pigrizia mentale? Senza trascurare completamente l’influenza di questi elementi, espressione della immaturità politica e intellettuale e quindi dell’astrattismo dei ceti dirigenti della borghesia italiana, occorre non cadere nel giudizio superficiale che tutte le istituzioni italiane siano importate dall’estero meccanicamente e sovrapposte a un contenuto nazionale refrattario. Intanto occorre distinguere tra Italia meridionale e il resto d’Italia: la rivendicazione della Carta Spagnola nasce nell’Italia meridionale ed è ripresa in altre parti d’Italia per la funzione che ebbero i profughi napoletani nel resto d’Italia dopo la caduta della Repubblica partenopea. Ora le necessità politico-sociali dell’Italia meridionale erano davvero molto di verse che quelle della Spagna? L’acuta analisi fatta dal Marx della Carta spagnola (cfr. lo scritto sul generale Espartero nelle opere politiche) e la dimostrazione chiara dell’essere quella Carta l’espressione esatta di necessità storiche della società spagnola e non un’applicazione meccanica dei principi della Rivoluzione francese, inducono a credere che la rivendicazione napoletana fosse più «storicistica» di quanto paia. Bisognerebbe riprendere quindi l’analisi di Marx, confrontare con la costituzione siciliana del 12 e con i bisogni meridionali: il confronto potrebbe continuare con lo Statuto albertino.